E’ successo che a me è
successo...
Il successo.
Di
Concesion Gioviale
Quanti di noi, sin da
piccoli, hanno pronunciato la classica frase
”Da grande voglio fare
quello” e poi effettivamente ci sono
riusciti?
A me no, non è capitato. La
mia vita è andata esat
tamente tutto il
contrario di ciò che
progettavo e anche esattamente tutto il
contrario di ciò che i miei
genitori progettavano. Da allora, ho
imparato a non fare programmi
e a vivere esattamente alla
giornata, senza
programmazione alcuna. Chiamatelo stile
di vita,
chiamatela incoscienza ma,
per assurdo, io sono molto più felice
di prima.
La mia, è la storia di una
ragazzina di tre anni che, davanti allo
specchio della nonna, armata
di spazzola a mo’ di microfono,
sognava di fare la cantante.
I miei genitor
i la ritenevano una cosa
futile, una cosa stupida,
una cosa impossibile da
raggiungere, quante volte ho chiesto loro
di iscrivermi a lezioni di
canto e quante volte loro mi hanno
risposto che quella non era
la mia strada? Tante.
Mi sono rassegnata, ogni vo
lta che ci provavo, vedevo le
loro
facce fare delle strane
smorfie, che, con il tempo si sono
tramutate in veri e propri
dispiaceri, così, ho indossato il
vestito che loro mi hanno
cucito sopra e tutte le mattine mi
svegliavo con in testa questa
frase:
“
Se
non vuoi deluderli, fai come
dicono, vedrai che andrà tutto
bene”.
Avevo buoni voti a scuola,
andavo forte con la matematica, per
loro ero un piccolo genio
incompreso dal mondo e volevano che
facessi cose grandi, magari
diventare una matematica o una
scie
nziata che inventasse una
formula per curare malattie come il
cancro.
Non è andata così. Non sono
una scienziata e non sono una
cantante.
La vita ti sorprende, ogni
giorno, ogni singolo momento della tua
vita, tu hai il potere di
controllare le occasioni c
he ti regala,
ma non hai il potere di
cambiare il suo corso, in nessun caso.
I miei progettavano per me un
futuro stile “donna in carriera”, io
uno da Star, ma la vita ci ha
messo il suo zampino, e nonostante
io non li abbia mai delusi,
nonostante io non u
scissi da casa per
non farli preoccupare,
nonostante non bevessi ed indossassi il
vestito che loro volevano, è
successo qualcosa che ha stravolto
tutti i loro progetti e anche
i miei, sono stati male, a mesi
alterni, prima uno, poi
l'altro ed io ho abbando
nato gli studi.
classica fallita ignorante
che tutti avrebbero deriso, perché alla
fine non avrei mai imparato
niente. Il successo? Non lo avrei mai
raggiunto, senza un titolo di
studio.
Ogni v
olta che andavo a letto, mi
sentivo vuota, come un automa,
che si alzava e faceva quello
che gli veniva ordinato e non mi
piaceva nemmeno vivere,
vivevo perché dovevo e non perché volevo.
Ho iniziato a lavorare,
sempre per non dispiacere mio padre, lui
si
preoccupava, lo fa anche ora,
per il mio futuro, spesso mi
ripete che senza di loro io
devo stare bene economicamente se non
voglio farmi morire di fame,
ancora oggi lo ringrazio per avermi
trovato un lavoro, un lavoro
umile, in un call center, che a me
pi
ace molto.
Quando sono entrata, non
avevo idea di cosa fosse un computer, non
avevo idea di come gestire
una chiamata in Inglese, non avevo idea
di che cosa fossero le bolle
doganali o le fatture, ero
terrorizzata, avevo paura di
essere giudicata, invece,
con il
passare dei giorni e degli
anni, ho imparato ad osservare e a fare
uguale, se non meglio. I miei
responsabili hanno riconosciuto in
me, la capacità di risolvere
i problemi e mi hanno offerto un
posto al reparto reclami e
rimborsi. Prendo lo stesso s
tipendio,
ma quando un cliente mi
ringrazia per avergli risolto un problema
serio, sono felice.
Ignoravo completamente che la
mia vita sarebbe cambiata ancora e
che sarebbe tornata alle
origini, le origini di quel sogno di
bambina tanto sperato.
Un giorno,
per caso, un mio amico mi ha
invitata ad uscire e a
sentire la sua band, in quel
preciso momento, mi sono ricordata
del mio sogno, sin da piccola
sognavo di cantare, ma scrivevo,
scrivevo come sfogo, scrivevo
per gioco, scrivevo perché non ne
potevo fare
a meno e così, per gioco, ho
scritto di lui, della sua
band, del suo sogno e senza
nemmeno accorgermene stavo realizzando
il mio sogno che pensavo, si
limitasse solo ad un libro, poggiato
sullo scaffale di una vecchia
libreria. Invece è molto di più.
Attra
verso la scrittura ho
conosciuto molte persone alle quali ho
insegnato tanto e le quali mi
hanno insegnato tanto, mi sto
facendo una cultura, anche se
ho interrotto gli studi e le cose da
apprendere sono infinite e
fin quando avrò vita continuerò a voler
i
mparare.
La mia vita non è andata come
volevo io, la mia vita non è andata
come volevano i miei
genitori, la mia vita è molto di più di
quello che speravo e sognavo.
Il successo, per me non è
avere una posizione da manager con uno
stipendio fisso mensile d
i 5,000 euro, una Ferrari, un
super
attico ... Il successo per me
è molto di più e finalmente ho potuto
toccarlo con mano.
Successo è quando un amico ti
dice che grazie al tuo libro ha
riscoperto il suo sogno e lo
sta portando a termine.
Successo è quando un
a cliente, in una mail, ti
chiede se sei tu
risponde che ha letto la tua
pagina web, che certe frasi le sono
arrivate al cuore e per la
curiosità ha comprato il tuo libro che,
anche se imperfetto,
lo ritiene bellissimo.
Il successo è che quando una
radio si accorge che ami così tanto
la musica e ti da un incarico
da inviata speciale, questo sogno
non lo avevo neanche mai
programmato.
Attraverso loro, hai modo di
conoscere persone meravigliose, e di
scoprire che ci sono tante
persone come te che, inizialmente,
pensavano di essere delle
nullità ma poi, con il tempo, sono
diventate persone di
successo.
Successo è quando una rivista
che si occupa di recensire musicisti
emergenti, si accorge del tuo
modo
quasi morboso di seguire la
musica, e ti fa una proposta
di collaborazione.
Il successo è quando, alla
fine di una presentazione letteraria,
in cui hai espresso
esattamente come ti senti, le persone, anche
quelle che non conosci, ti
abbracciano e ti ringr
aziano perché gli
hai trasmesso un messaggio
importante, quello di non mollare,
quello di andare avanti
nonostante le cadute, quello di prendere
dalla vita tutto ciò che ti
offre, senza lamentarsi troppo.
E così oggi, io non ho una
Ferrari, non vivo in un
attico, non ho
una laurea, non sono un
medico e non sono nemmeno una cantante, ma
faccio ciò che più amo,
trasmetto sentimenti.
Ho un tetto dove vivere, ho
due gatti meravigliosi, ho dei
genitori e un fratello che mi
seguono ovunque, ho un lavoro che mi
pe
rmette di vivere bene ma,
soprattutto faccio quello che mi
piace, scrivo, come ho sempre
sognato, e quel che è bello è che
scrivo anche di musica, la
mia ragione di vita, il sogno della
bambina di tre anni si è
realizzato, semplicemente ha preso
un'altra p
iega.
Ogni sera mi addormento
soddisfatta perché durante la giornata,
qualcuno mi ha regalato un
abbraccio pieno d'affetto, qualcuno mi
ha ringraziato per quello che
ho fatto, qualcuno mi ha chiamata
per chiedere consiglio,
qualcun altro si è fidato di me.
Se prima ero un automa, casa
e lavoro, ora faccio solo due ore di
sonno a notte, mi appoggio al
letto e mi addormento in meno di due
secondi, a volte vorrei che
le giornate fossero di 48 ore, ma so
che, per la mia voglia di
fare, non basterebbero nemmeno
quelle.
Adesso quando mi alzo dal
letto, non vedo l'ora di correre a
lavoro, non vedo l'ora di
scrivere, non vedo l'ora di trasmettere
emozioni, non vedo l'ora di
accendere i sogni altrui e non vedo
l'ora di vedere le persone
sorridere, anche per merito mi
o...
E' successo che, a me, il
successo è successo, ed è quella cosa
che, quando vai a dormire,
quasi ti dispiace e non vedi l'ora che
un nuovo giorno arrivi
presto.
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