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mercoledì 5 giugno 2013

IL CUORE E' UN COMODINO

Em … Oggi guardavo il mio comodino e pensavo a quante cose ci siano sopra e anche dentro e pensavo …
Il mio cuore è come un gigantesco comodino. E’ un gran bel paragone no? No?
Pensavo che , il comodino contiene molte cose, cose utili, inutili, vecchie, nuove … Più o meno come il cuore. Si, proprio come il cuore.
Insomma, ad esempio … Il mio.
Sopra c’è una lampada, che serve a farmi luce quando non vedo nulla. Perché magari fuori piove e la mia stanza è un po’ “ombrosa”, oppure perché sono così depressa che spesso la luce grande mi da fastidio. La lampada non fa troppa luce, ma neanche poca. Al punto giusto, magari per farmi leggere un buon libro. Un po’ come le persone … E si … Ci sono persone che , nei momenti bui riescono a farti e donarti la giusta luce per farti vedere come sono le cose in realtà … Ma senza abbagliarti e irritarti gli occhi. Perché ci sono anche quelli. I grandi lampadari che spesso ti fanno lacrimare gli occhi, per quanto sono forti, e alla fine … Ti danno solo fastidio.
Poi … Ho dei fazzoletti. E si, anche quelli servono. Io ne faccio due usi, quando sono raffreddata e quando , nei momenti di crisi, piango, piango , piango … E loro sono sempre lì, infallibili , pronti ad asciugare le mie lacrime. E si. Sono essenziali e indispensabili, senza di loro, sarei annegata in una valle di lacrime. Come le persone, no? Quando sono giù, sono sempre lì, messe in un angolino, ma ci sono … Pronte ad asciugarmi le lacrime … Poi, inspiegabilmente, il pacchetto di fazzoletti, torna al suo posto, ma sai che è lì, quando hai bisogno.
Poi, ho una crema per le mani … Si quella mi aiuta a mantenere le mani lisce, belle e senza screpolature, sono la mia cura. Come le persone … E si. Ci sono quelle persone, sempre presenti, che ti curano ogni giorno, ti proteggono, e a volte ti danno anche il beneficio di renderti più bella.
Poi … Che altro c’è … C’è un buon libro. Quello non deve mancare mai. Ed ogni mese cambia titolo, forma, storia … Ma è sempre piacevole, e ti rifugi in lui per sognare. Si, come le persone.
No? Invece si … Ci sono alcune persone, che sono di passaggio, come i libri. Ti rimangono da qualche parte nella mente, ti rimangono nell’anima, ma lasciano la tua strada, regalandoti attimi e storie meravigliose, la storia della loro vita, i loro sogni … Poi però, vanno via, lasciandoti quanto di più piacevole potessero lasciarti. Ed ogni tanto ritornano. Come i libri. A me è capitato spesso di rileggere più di una volta, lo stesso libro. Si.
Che altro … Le medicine. Si. Anche quelle sono importanti. Ne faresti a meno, ma alcune sono indispensabili. Purtroppo … O per fortuna.
Come le persone. Si.
Ci sono medicine che vorresti non prendere, ma devi farlo, perché da loro dipende il tuo malessere o il tuo benessere. Non le vorresti prendere, perché, in alcuni casi, sai che da una parte ne trai beneficio, dall’altra forse fanno male a qualcos’altro. Come le persone. E si.
Ci sono persone che … Ti fanno molto bene, ti curano un aspetto della tua vita, si fanno carico dei tuoi dolori e che a volte ti curano anche. Ma finisce lì. Non cura solo te, cura anche altri. E questo ti fa male, attacca il tuo cuore e lo rende debole, fa male. L’amore. Vorresti quella medicina, sempre, ma ti rendi conto che la devi prendere solo per un po’, poi serve a qualcun altro. Ma perché stai meglio e non è più necessaria… Era indispensabile prima, ora non più. Come le medicine.
Poi … La sveglia.
E si. Senza quella che suona ogni tanto, starei sempre a dormire. O a riposare, mentre il mondo va avanti. Non serve sempre. Alcune volte mi sveglio in automatico, ma altre, specialmente quando sono molto stanca, faccio fatica ad aprire gli occhi, allora c’è lei. Si c’è lei. Fastidiosa, utile, ma fastidiosa, assordante che continua a suonare, fin quando non sei bello sveglio e ti sei rotto le scatole di sentirla , facendo, alla fine, quello che ti chiede : svegliati, alza il cuolo e cammina.
Come le persone. E si.
Si, ci sono quelle persone che se ne stanno sempre al loro posto, ma quando ti vedono che “dormi”, bruscamente intervengono, fastidiose e odiose, ma ti aiutano ad alzare il culo e a camminare. E poi dici : “Però, se non fosse per lui/lei, ci sarei cascata e mi sarei persa tante cose interessanti mentre dormivo”.
Poi … Si c’è il lettore Ipod … La musica. Quella che amo di più. Costantemente presente, prima di andare a letto e poi quando mi sveglio. Ma la musica, è difficile paragonarla alle persone.
So che mi rilassa, mi riempie il cuore, mi fa riflettere, mi fa ridere, mi fa piangere, mi fa emozionare, mi fa sperare, mi piace , c’è sempre, quando piove, quando c’è il sole, quando sto male da morire, quando provo rabbia, quando provo rancore, quando sono euforica, quando non mi va di far niente, quando … Forse … Si… Forse è paragonabile ad una, una e soltanto una persona. Quella che si ama, quella che ci dovrebbe essere sempre, quando sei stressato e ti fa qualche massaggino, quando anche se materialmente non hai niente, ti sembra di avere tutto, quando sei confusa e ti fa riflettere e ragionare, quando sei triste e ti fa sorridere, quando di commuove con gesti e parole, ma soprattutto gesti, quando ti fa sognare e ti nutre di speranze, quando c’è nonostante la pioggia, ti abbraccia, al letto, stretta al caldo, e quando c’è il sole ti invita ad ammirare la sua bellezza, stando attento a non farti scottare, e quando sei giù e non voi far niente, se ne sta accanto a te in silenzio … Si penso che la musica sia paragonabile all’amore che provi per un uomo o una donna.
Poi … C’ è la cosa che amo di più e che odio di più … (Gianluca mi capisce in questo) Un quaderno e una matita …
Il quaderno è come una spugna … E la matita è l’acqua … Che io tiro fuori dalla barca quando sento che sta per affondare.
Su quel quaderno, ci sono le cose che non riesco a dire, le cose che ho paura di dire e di ammettere, c’è anche il lato che mi fa più paura … Il mio lato oscuro. La rabbia. Quella che non riesco ad esternare, perché sono incapace di far del male. Dentro quel quaderno ci sono io … Al 100% , e lì dentro c’è la mia vulnerabilità … Che di rado faccio vedere. Solo ad alcune persone, pochissime, forse due. Due. Pur odiando quel quaderno, lo amo con tutta me stessa. Senza quello non conoscerei me stessa. Quella vera. E ci sono persone che fanno questo, assorbono la tua acqua e la conservano dentro. Ed ogni tanto te la ricordano, senza però portare rancore.E non ti fanno affondare.
Poi … Iniziano i cassetti … Io al momento ne ho uno solo sul comodino, ma ne dovrei avere almeno tre. Le cose che non entravano le ho messe dentro altri cassetti.
Dunque … Il carica batterie, e si … Senza di quello, niente cellulare, niente appuntamenti, niente conversazioni. Quando la batteria è scarica, è scarica e punto. E senza un buon carica batteria non puoi riaccendere la macchina. Come le persone. Si.
Ci sono quelle persone che quando sei completamente privo di forze morali e fisiche sono capaci di darti la carica giusta per andare avanti per mesi. E solo per averli visti una volta ogni tanto.
Poi c’è uno specchietto, cazzarola … Non mi serve per vantarmi della mia bellezza, ma per farmi capire quando è il momento di ridarmi una sistemata. Quello non mente mai, perché è te. Sei tu quella che vedi. Come le persone , si.
Ci sono alcune persone che hanno la capacita di essere il tuo specchio, per quanto ti dia fastidio, per quanto tu non voglia ammetterlo, alcune persone sono uguali a te e vedendole dall’esterno dici : “Cavolo, ma veramente mi comporto così anche io ? Ma veramente … Sono ridotta così? Cavolo, mi devo ridare una sistemata, perché in realtà posso fare meglio”.
Lo so, a volte io lo specchio lo chiudo nel cassetto e mi dimentico che ci sia. E’ comodo così. Lo ammetto.
Poi … Che altro … Si nel primo cassetto, ci sono le foto.
Le foto dei viaggi, dei compleanni, degli eventi che hanno segnato la mia vita. E le vedo con piacere, sorrido, scherzo, ricordo le cavolate che ho fatto . Le foto. Come le persone.
Si. Ci sono persone, che sono lì che ti ricordano momenti vissuti, attimi in cui hai fatto certe cavolate assurde, che ti fanno ridere ancora oggi e ti invitano a ripetere le stesse cose, oppure ad evitarle per non apparire ridicolo, ma comunque fanno piacere.
Poi … Ci sono gli stradari. Non ridete, ho le guide delle città, chi non le ha … Senza di quelle saremmo persi no? Come con le persone … Ci sono persone, per quanto al momento la città non sembra interessarti, ti mettono sulla buona strada facendoti raggiungere la metà senza farti perdere. E si. Sono delle grandi persone quelle, ma se una guida o una cartina non è ben fatta, anche quella rischia di farti perdere. Come le persone.
Poi ci sono le chiavi di casa … Dodicimila chiavi diverse . E per quanto tu le abbia da anni, ancora alcune non sai nemmeno dove infilarle e a cosa servano. Come le persone. Aprono le porte e chiudono le porte, poi le riaprono e poi le richiudono, e a volte ti sbattono la porta in faccia, chiudono la serratura e buttano la chiave, oppure sei tu a chiudere e buttare …O quel che è peggio perdi la chiave ... Cavolo. Quando perdi la chiave, la porta rimarrà sempre chiusa ... Ed è inutile spingere , o abbattere perché l’entrata sarebbe rovinata.
Poi c’è il cassetto delle cose vecchie, ma che non vuoi buttare. Sono vecchie e rotte.
Come le persone. Si.
Le cose vecchie , ricordano il passato. Un bel passato se non sei riuscita a buttarle. La STORIA della tua vita. Momenti che a volte rischi di dimenticare, e loro te lo ricordano. Un po’ come i nonnini che ti raccontano la storia della loro vita, la guerra, la fame ...
Le cose rotte ... Quelle sono un po’ spiacevoli. Sai che sei stata tu a romperle, magari nemmeno volutamente, e le conservi perché ti piacevano veramente, ti hanno regalato tanti attimi belli, ma accidentalmente, per non curanza o disattenzione le hai danneggiate e le conservi con la speranza che un giorno si possano riparare. Come le persone. Come i rapporti con le persone.
Poi c’è il cassetto chiuso, quello in cui hai riposto regali di persone che ti hanno fatto star male, quello in cui hai conservato foto di persone che hai amato, ma che ti hanno fatto male. Quello in chi ci sono cose di persone che dicevano di esserci sempre e poi si sono dimenticate di te, perché invece di metterti sopra il comodino,hanno deciso, distrattamente, di metterti nell’ultimo cassetto. A volte non c’è una ragione, è pura distrazione.
Io quel cassetto ogni tanto lo apro. Per ricordare che nella vita oltre alle cose buone, ci sono anche quelle meno buone. Ricordare il dolore che ti hanno causato, ti aiuta ad essere più forte e ti aiuta a capire che ce ne saranno altre che verranno, ti aiutano ad affrontare meglio il prossimo incidente. Perché la vita è piena di incidenti, belli e brutti, e non bisogna mai dimenticare. Mai. Per questo io non butto mai niente, tengo sia le cose che mi fanno bene e quelle che mi hanno fatto male. Magari quelle le tengo nell’angolo più nascosto del comodino e ogni tanto le ritiro fuori per non fare gli stessi errori. Come le persone. Ti fanno male, cerchi di dimenticare, ma non lo fai, sono sempre lì e poi ... Le vedi con qualcun altro.... Sono di qualcun altro.
Il mio cuore è come un comodino. Sopra ci sono le persone più importanti, indispensabili. Dentro il cassetto ci sono quelle non sempre presenti, ma quelle che mi danno la carica giusta, poi ci sono quelle che hai il piacere di ricordare con un sorriso sulle labbra, e nell’angolo più buio dell’ultimo cassetto ci sono quelle che ti hanno fatto male, pur nascondendole bene, una parte di loro, rimane sempre perché vuoi volutamente che ci rimanga.

Sono curiosa. Io so perfettamente chi, attualmente nella mia vita, è chiuso in un cassetto chiuso, in un cassetto che si apre una volta tanto, un cassetto che si apre tutti i giorni e sopra il comodino, cose e persone che ci sono tutti giorni.
Sono curiosa quali di questi oggetti io rappresenti nella vita delle persone che conosco e se sono dentro ad un cassetto oppure sopra.

E si ... Il cuore è un comodino.



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